Dopo questo libro il turismo dovrà essere preso sul serio, perché Bonini col suo stile "tranchant", a uno a uno afferra i luoghi comuni del settore, li passa al setaccio, li svuota della loro inconsistenza e ce li restituisce trasformati in concetti che occupano pagine di lettura godibile e scorrevolissima.
Il turista - dice Bonini - non è l'idiota senza personalità che sciama entro borghi, spiagge, piazze e musei. Il turista ha uno spessore psicologico che nessuno ha considerato ed è il suo stretto, determinante, individuale rapporto con l'ospitalità.
L'autore ci mette testa e cuore per determinare le aspirazioni, le motivazioni, le scelte, per descrivere come agisce una delle più misteriose macchine desideranti che conosciamo. Per stare dalla parte del turista e comprenderne il DNA la sua scelta è quella dell'empatia, anzi quella più vasta della Guestology, una disciplina che pone al centro del turismo… gli operatori dell'ospitalità ovvero i soggetti e i luoghi che offrono alloggio, ristorazione e servizi collaterali, dove si affrontano abitudini, diversità, domande personali e bisogni collettivi, insomma i nodi cruciali del far vacanza.
Il rispecchiamento tra metodo d'analisi e contenuto dei concetti è anche un'astuzia attraverso cui la vicenda personale dell'autore (osservatore e protagonista insieme) diviene modello e testimonianza di come si debba oggi parlare di turismo, non più quale capitolo residuale delle varie discipline (accanto alla Storia c'è n'è una minore che si chiama "storia del turismo"; accanto alla Sociologia c'è la "sociologia del turismo"; accanto al Marketing c'è il "marketing del turismo") ma di una materia nuova, Guestology appunto, che utilizza le altre discipline come residuali rispetto alla più importante: l'Ospitalità.
Nel frammentare, smontare e rimontare le ragioni e le modalità del partire, del viaggiare, del tornare, l'autore mostra quanta cultura raffinata, da "fine tuning", sia necessaria per capire i turisti, ospitarli e attraverso loro, dare vita a una moderna Guestology ovvero ad una filosofia dei consumi "fuori-lontano da casa" dedicata alla comprensione dei turisti in quanto ospiti di una destinazione, di un territorio, di un albergo. Compito di chi vuole fare davvero Guestology è preparare il palcoscenico, per assicurare ai turisti un soggiorno di qualità e una vacanza soddisfacente.
Il generico dibattito sul turismo, i ponti virtuali tra statistica, metodi di analisi e realtà turistica vengono descritti da Bonini "poco seri" o inutili in quanto scarsamente adatti per risolvere i problemi autentici dell'industria del tempo libero e dell'ospitalità.
Con questa interpretazione scompare tra le pagine di Guestology il valore della ricerca accademica; l'ospitalità viene prima delle motivazioni, delle aspirazioni, delle destinazioni, anzi assume il turista non come comparsa ma come spettatore e protagonista sia del viaggio che della vacanza.
Prezzo: EURO 10
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