Focus hotel stagionali
19/05/2022

Fra poche settimane inizierà la fuga dalle città: siete tutti pronti? C’era un tempo in cui gli albergatori italiani (ma anche europei) venivano a Rimini per imparare. Rimini ieri era più avanti di chiunque nella categoria italiana di riferimento, quella degli hotel 3 stelle (midscale). Alla Fiera di Rimini, passata dai capannoni di eternit blu agli stupendi padiglioni vetro-legno-acciaio, non c’è più da diversi anni il Salone Alberghiero, il grande spazio dedicato agli albergatori stagionali no design e no architetti, che fanno manutenzione e aggiornamento “da soli” nei 200 giorni di attesa dell’estate. Alberghi datati ma dotati di wi-fi, che fanno manutenzioni leggere alle camere e agli spazi comuni, e che continuano a prosperare grazie alle gestioni familiari. La forza dell’hotel stagionale italiano, con i membri della famiglia all’accoglienza, al bar, poi in cucina e quindi al ristorante, si conferma oltre la pandemia. E si sta sintonizzando con la crescita dell’inflazione e con la scarsità di manodopera disponibile. Già ora i due terzi degli hotel stagionali possono contare sul tutto esaurito di alta stagione e sono ottimisti, grazie alle canoniche temperature di luglio e agosto che assicurano movimento intenso, prezzi sostenuti e buoni redditi.
Se vi sembra semplice e datata l’umana gestione di un hotel stagionale al mare e in montagna, ai laghi e in campagna, può essere utile una revisione generale. La locazione, l’affitto di una piccola struttura ricettiva arredata ed equipaggiata, è ancora a buon mercato, accessibile per molte famiglie italiane con almeno tre componenti che amano ospitare e che sono pronti a lavorare intensamente per un centinaio di giorni all’anno.
E’ una alternativa o una prospettiva? La gestione di un albergo tradizionale, vecchio stile, con la colazione servita dai membri della famiglia e con un semplicissimo collaudato “sistema scientifico” di food & beverage (tradotto in italiano “pensione completa”), da più soddisfazioni economiche e sociali di quelle che mediamente ottiene un ingegnere nucleare.



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