La stagione non è più attrattiva
04/04/2022

L’elevata rotazione del personale, soprattutto quello stagionale, è sempre stata una delle maggiori sfide gestionali affrontate dai proprietari e dai gestori del settore dell’ospitalità.
Oggi però questa sfida sta diventando improba. Camerieri, lavapiatti e cuochi sono spesso introvabili. Quello che era il tipico lavoro estivo per tantissimi giovani che cercavano un impiego temporaneo per mettere da parte qualche euro, oltre a rispettare il vecchio detto “impara l’arte e metti da parte”, da qualche anno non lo è più. E del numero dei NEET (persone non impegnate nello studio, né nel lavoro, né nella formazione) si è praticamente perso il controllo. Con la pandemia poi le cose si sono complicate ulteriormente, sia a causa dell’instabilità del lavoro stagionale ma anche per la percezione che i giovani hanno di queste tipologie di lavoro, che evidentemente non è più quella di una volta. Alberghi e ristoranti si sono dimostrati fragilissimi e tantissimi lavoratori del settore si sono rivolti ad altri ambiti lavorativi, anche meno remunerativi ma considerati più sicuri e affidabili. Oggi, dunque, trovare personale qualificato è un’impresa titanica e non è solo una questione di denaro e di benefit, è anche un tema di educazione e formazione, come dimostra il crollo delle iscrizioni alle scuole alberghiere passate dalle circa 65mila del 2014 alle 34mila unità del 2021 (fonte: Miur). In pratica, in sei anni, gli italiani che hanno scelto la scuola alberghiera si sono quasi dimezzati.
Un altro aspetto importante riguarda la tipologia di contratto collettivo: la cosiddetta Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), la disoccupazione di una volta, è stata ridotta: una volta, a fronte di 6 mesi di lavoro, ce n’erano 6 di disoccupazione; mentre ora con mezzo anno di impiego ci sono solo 3 mesi di disoccupazione. Il sussidio dunque non è più quello di una volta.
E’ evidente che un settore vitale dell’economia nazionale di fronte a questi segnali deve reagire, capire, analizzare e trovare delle soluzioni: dare compensi più alti per essere più attrattivi, aggiungere benefit (premi produzione, vitto e alloggio, mezzi di trasporto), cambiare stile comunicativo per rendere più “cool” certi mestieri che impegnano anche il sabato e la domenica, e che richiedono tanta flessibilità. La “professionalità flessibile” è preziosa e va ricompensata, perché la perdita di attrattività di queste tipologie di lavoro cresce a vista d’occhio: turni stressanti e ritmi discontinui si aggiungono alla reputazione di un lavoro che non è più considerato “figo”. Senza dimenticare da un lato l’arrivo del “reddito di cittadinanza” e dall’altro il costo del lavoro salatissimo che rende spesso complicato rispettare le regole e fare quadrare il bilancio aziendale.
C’è poi il capitolo stranieri, che nelle località stagionali di mare e montagna sono sempre stati una risorsa importante. Anche reperire lavoratori dall’estero adesso è più difficile, perché paesi come la Romania, ad esempio, stanno facendo politiche di incentivazione per trattenere i propri lavoratori dentro i confini nazionali.
Le imprese del comparto possono comunque contare su almeno un 40-50% di personale esperto fidelizzato che però non basta a garantire la qualità del servizio e la serenità gestionale. Crediamo che sia arrivato il momento per i legislatori di guardare bene dentro le dinamiche lavorative dell’industria del turismo e dell’ospitalità, settori economici di cui la politica spesso enfatizza l’importanza ma che possiedono caratteristiche peculiari e richiedono l’impegno di qualcuno che autorevolmente metta finalmente mano alle reali esigenze del comparto.



Condividi sui Social:



« Torna alla lista





Newsletter


In primo piano




Iscriviti alla newsletter gratuita di Trademark Italia!
cancellami   | Privacy   |    Email:   
Trademark Italia s.r.l. | Corso d'Augusto, 97 - 47921 Rimini - Tel. 0541-56111 - Fax. 0541-25350 - E-mail: info@trademarkitalia.com     |   
REA: 196761 | Capitale in Bilancio 30.000 euro | P.iva 01461260406 | Privacy Policy | design by tattica