Progetti del PNRR con i numeri Istat
07/02/2022

In fatto di ristori il Governo non riuscirà mai ad arrivare a una valutazione realistica del danno subito da albergatori, ristoratori, gestori di stabilimenti balneari, campeggi, tour operator, agenzie di viaggi, trasportatori turistici. La lista di operatori, di lavoratori e di persone coinvolte nell’industria del turismo è lunghissima. Una filiera che la rende la prima industria del pianeta, più people intensive dell’industria tessile, di quella automobilistica e in genere di quella manifatturiera. Bene, la prima industria del pianeta è fatta in modo tale da non consentire un esame - diciamo scientifico - dei dati. Si può dare un’occhiata alle statistiche ufficiali, quelle governative, che - come ebbe a dire un past-president dell’istituto statistico nazionale, oggi impegnato nell’attuale Governo - rappresentano poco più della metà del movimento e del fatturato effettivo del settore Hospitality. La statistica nazionale raccoglie e pubblica numeri che descrivono il movimento turistico che si rivolge all’Industria dell’Ospitalità, elabora cifre relative solo ai viaggiatori che alloggiano negli esercizi autorizzati. Numeri lontani dal reale, giudicati inaffidabili e non credibili da parte degli stessi operatori che li producono. Come si siano potuti realizzare progetti per il turismo finanziabili dalla UE (PNRR) senza riscontri negativi e senza rinvii non è dato sapere. Appare in effetti complicato quantificare progetti e investimenti per un’industria che statisticamente non si sa quanto valga. I tecnici di sicuro hanno saputo aggirare filtri e sbarramenti quantitativi per superare la normale revisione comunitaria. A prima vista sembra che gli uffici della Presidenza del Consiglio siano riusciti ad ottenere il via libera della Commissione Europea anche in questa sfida per noi vitale. I progettisti italiani - i migliori disponibili - hanno superato l’ostacolo realizzando una specie di miracolo. Chi se ne intende riferisce però che le ragioni del miracolo sono queste: i numeri del turismo sono in alcune nazioni fiscalmente sensibili, in altre si realizzano stime, in altre ancora i dati vengono raccolti “sorvolando” la complessità. Funziona così non solo in Italia, ma in tutte le nazioni europee e come tali le cifre del movimento turistico entrano nel Compendio Statistico di OECD (OCSE) che funge da riferimento per la UE. Potrebbe essere questo il motivo che ha reso congrui anche i progetti italiani. Ne siamo contenti.



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