Abbiamo scoperto lo smart working
17/09/2021

Il ministro Brunetta se ne è accorto, e lo ha detto apertamente. Con il lavoro smart si risparmia tempo e denaro, ma soprattutto molti (soprattutto nel settore pubblico) si godono la vita a casa o al bar. Un “paradiso” che gli statali stanno per perdere.
Il lavoro agile, risposta emergenziale al lockdown, “non ha affatto garantito i servizi pubblici essenziali” ha spiegato Brunetta, e neppure può essere pensato come modello per il futuro, tanto che il Ministero per la Pubblica Amministrazione sta pensando a come riprogettare l’organizzazione del lavoro pubblico al fine di mantenere non più del 15% di lavoratori pubblici in smart working anche a ritorno in presenza avvenuto.
L’Italia sta muovendo quindi i primi passi in un campo non strategico, sul quale è meglio evitare di fare previsioni, ricerche e indagini. Occorre chiarire, per chi non lo sapesse, che lo smart working è “lavoro a domicilio e lontano dall’azienda”. Il fine sarebbe quello di evitare gli spostamenti, come avvenuto durante il lockdown per garantire i servizi minimi. Ma se l’obiettivo rimane quello di non sovraccaricare i mezzi di trasporto non sembra questa la soluzione, perché sarebbe sufficiente differenziare gli orari di ingresso in azienda e l’affollamento si risolve. Ma se hai un contratto corazzato da impiegato statale, da 36 ore settimanali, non vuoi arrivare prima o uscire più tardi e così i sindacati hanno detto no all’elasticità di ingresso negli uffici. Ecco allora che il termine smart working il Ministro Brunetta lo traduce con “lavoro agile”. Il significato di “smart” in inglese lascia spazio a numerose interpretazioni, ma non ad “agile”. Un aggettivo probabilmente inventato.
L’aggettivo "smart" che qualifica “working” è simile a “clever”, un termine ambiguo come risulta dai dizionari e vocabolari inglesi: furbo in senso buono, furbastro in negativo. "Smart" come aggettivo si può tradurre in tanti altri modi e ne citiamo alcuni: sveglio, furbo, scaltro, abile, intelligente, accorto, brillante, elegante, pulito, chic. Ma “agile” non compare.
"Smart" si dice anche della persona che ha stile, che ha capacità di sintesi e che sa rimediare senza sprecare energie. "Working" è facile da tradurre: vale per lavoro attivo, esecutivo, da impiegato tanto quanto quello manuale dell'operaio in fabbrica. A voi l’abbinamento più corretto!



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