Il futuro dell'hotellerie di lusso
17/09/2021

La crisi sanitaria ha colpito duro il turismo, tanto a livello globale quanto a livello locale. In Italia il settore dell’hotellerie di alta gamma che prima della pandemia stava facendo registrare performance eccellenti ha subito una battuta d’arresto dovuta all’elevato tasso di internazionalizzazione dei suoi frequentatori. Ma i trend in atto, come la progressiva sostituzione delle conduzioni familiari da parte di grandi catene straniere o gruppi nazionali strutturati, non si sono fermati: +3,8% anche nel 2020. Pur avendo bruciato dunque miliardi di euro di fatturato gli hotel di lusso continuano a rappresentare il cluster più interessante per gli investitori e i gestori, e la breaking news di Bill Gates, nuovo plenipotenziario di Four Seasons, è un evidente segnale in questa direzione. Se un tycoon della finanza come il fondatore di Microsoft ha deciso di acquisire il pacchetto di maggioranza (adesso è al 71,25%) di una tra le più prestigiose catene alberghiere internazionali c’è all’orizzonte qualcosa che noi stessi possiamo solamente intuire.
Innanzitutto va evidenziato che l’operazione effettuata da Cascade Investment LLC, la holding controllata da Bill Gates, riguarda la sola società di gestione e management degli hotel (121 hotels e resorts e 46 complessi residenziali in 47 Paesi) dal momento che Four Seasons non possiede gli hotel, ma li gestisce anche se con contratti che consentono di controllare in modo completo il design e il management degli hotel. Detto questo, è evidente che si tratta di un segnale molto interessante per l’hotellerie di lusso, un’iniezione di fiducia che avvalora la tendenza che già quest’estate si è verificata anche in Italia, con la ricerca di strutture ricettive di alto livello sempre più confortevoli, dotate di ampi spazi e servizi luxury. E’ verso questa tipologia di alberghi che si stanno orientando sempre più turisti, soprattutto leisure, desiderosi di alloggiare in luoghi anche più confortevoli e piacevoli della propria casa. E i grandi investitori ovviamente stanno dando vita ad una competizione agguerrita che ha proprio nel segmento leisure, tanto a livello di domanda che di offerta, il proprio focus. L’allargamento delle zone e delle destinazioni di interesse anche nel nostro Paese per gli investimenti alberghieri ne è un segnale indicativo.



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