Sapete cos’è una DMO? E’ una sorta di azienda di promozione turistica con un nome privo di senso per i viaggiatori e i turisti italiani che storicamente non parlano inglese. Il nome lo ha suggerito OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo) senza ben sapere che in Italia, ma anche in buona parte dell’Europa occidentale, la competenza in materia di turismo e industria dell’ospitalità, esercizi alberghieri, spiagge e promozione è di livello regionale frazionata poi per province, aree vaste e distretti turistici. Le destinazioni turistiche, salvo rari casi virtuosi, vengono gestite come laboratori, officine o sartorie che operano in modo differente, talvolta in modo divaricante rispetto alla logica dell’hospitality marketing, talaltra in maniera eccessivamente avanzata per essere compresa dai turisti italiani… e al momento altri turisti non ci sono.
Dopo oltre 60 anni di “pienoni”, di fruttuosa inventiva locale, di marketing autentico e di collaudata funzionalità turistica, in Italia servirebbe un indirizzo più logico, una traiettoria più efficace, comprensibile e, perché no, ospitale. Sarebbe importante definire un “luogo” in grado di restituire ai comuni, alle riviere, alle terre di mare e di montagna la dignità e l’identità che avevano ai tempi delle Aziende di Soggiorno. Oggi dire DMO, per quanto queste si occupino del management e del marketing turistico di una determinata destinazione, non è un riferimento valido e comprensibile nemmeno a New York, Londra, Berlino, Parigi e Madrid. |